FAQ

Domande frequenti

Partendo dal presupposto che il contesto psicologico è una situazione di una certa complessità ed è perciò difficile rispondere a molte domande in modo chiaro ed univoco, proviamo in questa sede a chiarire alcuni aspetti della nostra professione su cui spesso ci vengono richieste dettagli e informazioni

Le motivazioni per cui rivolgersi ad un professionista della salute mentale sono molte e multisfaccettate. In generale, si può pensare di rivolgersi ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta quando: si ha la sensazione di non riuscire più a gestire un’emozione negativa, come ad esempio l’ansia, la rabbia o la tristezza; le attività un tempo svolte piacevolmente non danno più gratificazione né beneficio; si ha un problema e non si riesce a parlarne con nessuno oppure parlarne non serve a nulla, non dà sollievo né beneficio; si è vissuto un episodio o una perdita difficile e si ha la sensazione di non riuscire a superarlo; si hanno una serie di sintomi fisici non giustificati da motivazioni mediche; si avvertono difficoltà che, nonostante gli sforzi, non si riesce a superare da soli.

Sì, lo psicologo è tenuto al segreto professionale. L’articolo 11 del codice deontologico degli psicologi regola questo aspetto: “Lo psicologo è strettamente tenuto al segreto professionale. Pertanto non rivela notizie, fatti o informazioni apprese in ragione del suo rapporto professionale, né informa circa le prestazioni professionali effettuate o programmate, a meno che non ricorrano le ipotesi previste dagli articoli seguenti”. Più dettagliatamente, in caso di collaborazioni con i colleghi il professionista si limita a condividere le informazioni strettamente necessarie senza rivelare i dati sensibili del paziente. Infine, secondo l’articolo 13 del Codice deontologico, nei casi giudiziari in cui sussista l’obbligo di denuncia, “limita allo stretto necessario il riferimento di quanto appreso in ragione del proprio rapporto professionale, ai fini della tutela psicologica del soggetto. Negli altri casi, valuta con attenzione la necessità di derogare totalmente o parzialmente alla propria doverosa riservatezza, qualora si prospettino gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica del soggetto e/o di terzi”.

“Si tratta di una domanda piuttosto complessa, in quanto ognuno ha esigenze e difficoltà diverse e la durata del percorso non può essere predetta anticipatamente. La durata dipende dalla richiesta riportata e dagli obiettivi stipulati nelle prime sedute, suddivisi in step necessari per raggiungerli. Inoltre, saranno effettuati dei check rispetto alla fase del percorso in cui ci si trova: in questo modo si mantiene il focus sulla direzione verso cui si sta camminando, sulla strada fatta e sulla stima di tempo rispetto a quella da percorrere ancora insieme”.

Il sostegno psicologico è condotto da uno psicologo ed è un percorso di tipo non terapeutico, si offre quando la persona vive un momento di difficoltà o di crisi che non sfocia però in quadri clinici strutturati. La psicoterapia, invece, è di competenza di uno psicoterapeuta (formazione di specializzazione quadriennale) ed è un percorso terapeutico che mira alla presa di coscienza dei propri stati mentali attraverso la relazione che si instaura con il terapeuta, concedendo così la possibilità di cambiamenti importanti.

Si tratta di un vero e proprio colloquio psicologico dove sono mantenute tutte le norme previste dall’Ordine degli Psicologi, non è una gita fuori porta, è un setting diverso dove è importante mantenere ruoli e professionalità. Le regole che si applicano in uno studio sono identiche a quelle che vengono applicate in una seduta all’aria aperta, ma in uno studio tutto quello che è arredamento è da considerarsi sfondo e cornice, all’aria aperta la natura è parte integrante del percorso.

La terapia all’aperto ti offre l’opportunità di ridurre lo stress, alleviare la tensione corporea, migliorare la circolazione, respirare profondamente e liberare il corpo-mente da pensieri e sensazioni intrusivi, negativi e ruminanti. Queste sessioni possono aiutarti a ridurre l’ansia, regolare l’umore, goderti un sonno più riposante e altro ancora. Stare fuori e muoverti mentre parli delle tue difficoltà può aiutarti a creare distanza tra te e tuoi problemi e questo può aiutare a rilassarti.

In tutti quei momenti in cui c’è uno stato di malessere e un desiderio di riprendere in mano la propria vita e ritornare ad uno stato di benessere. In tutti quei momenti in cui si rende conto che ci sono una serie di cose che non vanno nella propria vita e che sente di dover cambiare. Questo può essere dovuto a uno o più eventi in particolare che hanno scatenato nella vita del soggetto una serie di reazioni a catena tanto da modificare la sua qualità di vita; oppure a uno stato di malessere generalizzato di cui non si riesce a collocare l’esordio nel tempio. Non è necessario avere un problema “grave” per andare da un terapeuta. Il sostegno psicologico può essere utile anche in casi in cui non c’è una sensazione di malessere, ma semplicemente una richiesta di maggiore conoscenza di sé e di miglioramento del benessere, anche in funzione del raggiungimento dei propri obiettivi e valori.

Sì, le prestazioni psicologiche sono considerate di tipo sanitario quindi le fatture emesse sono detraibili in sede di dichiarazione dei redditi.

I dati sensibili e le informazioni ricevute durante il colloquio saranno trattati nel rispetto della privacy, secondo i principi di trasparenza, correttezza e tutela della riservatezza, in base all’art. 13 del D.lgs. n. 196/2003.

È un’indagine complessa che prevede alcune fasi. Inizialmente si procede con un colloquio clinico – neuropsicologico con paziente e/o familiari, successivamente vengono somministrati test neuropsicologici standardizzati al fine di valutare le abilità cognitive (memoria, attenzione, percezione, linguaggio, funzioni esecutive). Si può, inoltre, procedere con la riabilitazione neuropsicologica, ove fosse possibile, per il recupero totale o parziale della funzione cognitiva intaccata o eventualmente per acquisire nuove strategie compensatorie.

È l’accordo esplicito stipulato tra psicologo e paziente (generalmente nei primissimi incontri), al fine di stabilire in modo chiaro quali saranno i diversi aspetti della terapia: frequenza degli incontri, aspetti economici, responsabilità dello psicologo e del paziente. Infine, saranno individuati gli obiettivi da perseguire durante la terapia.