Le abbuffate: quando l’assunzione incontrollata di cibo diventa un problema

Una fetta sempre più grossa della popolazione vive il dolore di episodi in cui non riesce a gestire la quantità e la qualità di cibo che ingerisce; un dramma che spesso si consuma in silenzio, essendo spesso associato a sensazioni di vergogna e fallimento.

Clinicamente, un episodio di abbuffata viene definito come “l’ingestione di una quantità di cibo significativamente superiore a quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili, caratterizzato dalla sensazione di perdere il controllo durante l’abbuffata” (APA, 2015).       

I ricercatori hanno cercato di rintracciare il percepito comune delle persone che vivono questa esperienza, arrivando a rilevare due elementi chiave in comune: “la quantità di cibo assunta è percepita come eccessiva e nel contempo c’è la sensazione di perdita di controllo in quello specifico momento” (Fairburn, 2014).   

Talvolta un’abbuffata è solo un’abbuffata, e non c’è bisogno di farne una malattia; come può capitare di ubriacarsi una sera senza necessariamente essere degli alcolizzati, a volte può capitare di assumere del cibo in maniera incontrollata senza che questo rappresenti un disturbo alimentare. In effetti, “la maggior parte delle persone che si abbuffa non ha un disturbo alimentare” (Fairburn, 2014).

Tuttavia, una fetta significativa della popolazione vive le abbuffate come un problema che danneggia seriamente la propria salute psicofisica. Per tali persone i loro episodi possono essere descritti come facenti parte di un disturbo alimentare. Per questi soggetti le abbuffate sono un fenomeno molto doloroso, associato ad una serie di spiacevoli conseguenze che pagano sulla loro pelle, e che spesso non si sentono legittimati a condividere con nessuno. I costi associati a frequenti episodi possono essere di varia natura.

Esistono, innanzitutto, delle conseguenze emotive e comportamentali che finiscono con l’avere un grosso impatto sulla vita del soggetto; la National Eating Disorders Association (NEDA) ne individua molti, tra cui la tendenza al ritiro sociale dettata dalla paura o dal disagio di mangiare in pubblico o di fronte ad altri, lo sviluppo di rituali di controllo legati al proprio peso o alla propria forma corporea, le sensazioni di disgusto, colpa, vergogna, fallimento e il decremento della propria autostima (NEDA, 2021).

Vi sono inoltre delle serie conseguenze anche a livello fisico. Come ci suggerisce di nuovo il NEDA (2021) le abbuffate possono infatti causare problemi a livello gastrointestinale (nausea, vomito, crampi allo stomaco, infezioni batteriche, blocchi intestinali, costipazione, infezione o perforazione dell’intestino….); sintomi a livello cardiovascolare (bassa pressione sanguigna, scarse pulsazioni cardiache con aumento del rischio di infarto e delle probabilità di morte); difficoltà di tipo neurologico (fatica a concentrarsi, insonnia, ipersonnia, tremore degli arti, crampi muscolari, svenimenti, vertigini….).

Le abbuffate hanno dei costi molto gravi anche a livello economico: dal punto di vista dei costi monetari delle abbuffate sul singolo soggetto, esse hanno un impatto così forte da spingere spesso i pazienti che soffrono di tale problema a rubare (Fairburn, 2014). Dal punto di vista dei costi economico-sociali, Streatfeild e colleghi (2021) rilevano che per l’anno 2018-2019 negli Stati Uniti i costi economici totali associati ai disturbi alimentari corrispondevano circa a 64,7 miliardi di dollari, di cui il 30% associato al BED (Binge Eating Disorder) e il 18% associato alla Bulimia Nervosa.

Insomma, le abbuffate a volte sono episodi saltuari e di moderata entità, che possono suscitare riflessioni, sono da considerarsi come un segnale a cui dare importanza, ma senza necessità di allarmarsi. Altre volte possono essere parte di un vero e proprio disturbo molto dannoso e pericoloso. Ricordiamoci allora che è legittimo chiedere aiuto, è nostro diritto essere aiutati e un valido professionista saprà proporre un percorso terapeutico senza giudicare la situazione, anzi accogliendo amorevolmente il vissuto doloroso di chi vive il dramma delle abbuffate.

BIBLIOGRAFIA

  • American Psychiatric Association (2015). DSM-5. Raffaello Cortina Editore: Milano.
  • Fairburn, C. G. (2014). Vincere le abbuffate. Come superare il disturbo da binge eating. Milano, Raffaello Cortina Editore.   
  • National Eating Disorders Association (2021). Binge eating disorder.
  • National Eating Disorders Association (2021). Health consequences.
  • Streatfeild et al. (2021). Social and economic cost of eating disorders in the United States: Evidence to inform policy action. Pubmed, 2021 May;54(5):851-868. doi: 10.1002/eat.23486. Epub 2021 Mar 2.